Ripristina in pochi secondi con l’e-Kanban
Avere il pezzo giusto, al momento giusto è prerogativa per non bloccare la produzione. Di primo acchito, si potrebbe pensare che tenere scorte alte e sovrastimate a magazzino possa essere una soluzione. I metri quadri occupati, però, costano, la merce è valore economico immobilizzato e una lunga attesa potrebbe deteriorarla.
Ecco che ci viene incontro il metodo Kanban, che livella le scorte e, al contempo, permette di non trovarsi mai senza materiale. Il sistema Kanban si basa su un semplice principio: ogni volta che un operatore esaurisce del materiale e lascia il contenitore vuoto, questo è il segnale che attiva il ripristino.
L’operatore addetto al ripristino preleverà il contenitore, su cui è apposto un cartellino che indica tipologia e quantità, e ordinerà ciò che serve.
A volte, i cartellini che chiamano il ripristino vengono appesi su lavagne apposite, che danno una fotografia d’impatto di com’è la situazione.
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Se è manuale, non è scalabile.
Il Kanban manuale, però, è limitato al raggio d’azione dell’operatore. O alla grandezza della lavagna, o ai muri disponibili su cui attaccarla. Ci sono aziende che si trovano in difficoltà con il Kanban manuale proprio perché esauriscono il posto nei loro capannoni per mettere nuove lavagne!
Questo limite taglia fuori tutto il resto della supply chain. Se pensiamo ai materiali da ordinare ad un fornitore esterno, o a un altro stabilimento, l’ufficio acquisti deve intervenire per digitalizzare l’ordine Kanban sul proprio gestionale. Servirà coinvolgere più persone, più tempo e ci sarà un maggiore rischio di blocchi o rallentamenti.
Inoltre, si tratta di integrare più sistemi tra loro, unendo il Kanban manuale ai software gestionali. Introdurre in azienda un nuovo sistema manuale è un grande cambiamento. Farlo parlare con un software già in uso e non predisposto significa doverlo customizzare, con conseguenti spese per l’intervento e per la manutenzione continua.
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Il ripristino digitale tramite e-Kanban
Con il Kanban elettronico, il problema non si pone. L’operatore non deve staccare il cartellino Kanban e attaccarlo ad una lavagna, aspettando che intervenga la persona dedicata. Gli basta scansionare il barcode per inviare al fornitore, interno o esterno, il segnale che quel contenitore è stato svuotato e serve ripristinarlo.
Avere un software unico e dare la responsabilità di lanciare il ripristino direttamente all’operatore velocizza le operazioni e aumenta il coinvolgimento.
E che ne è del cartellino? Scegliendo l’opzione usa e getta, l’operatore può evitare di muoversi dalla postazione per attaccare il cartellino alla lavagna. Il cartellino viene gettato via e, quando il nuovo contenitore pieno verrà ripristinato, avrà un nuovo cartellino con un nuovo codice.
Forse, però, è più veloce a farsi che a dirsi. Potete misurare la velocità di usare un Kanban elettronico guardando questo video di un minuto, sigla compresa